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Studio di ASL Milano su Infortuni, malattie professionali e rischi emergenti
Il Dipartimento di Prevenzione Medico, Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dell'ASL di Milano, ha pubblicato uno studio sui dati del settore, da cui emergono dati interessanti.
Il settore
del Commercio è
molto importante per l'economia della città, e fornisce dati
statisticamente significativi; I dati dei “Flussi informativi
INAIL‐Regioni” indicano l'occupazione
nel 2012, in Provincia di Milano, un numero approssimativo di 312911
addetti, di cui 144380 nel commercio al dettaglio, tra questi 62282
nella grande distribuzione, 45001 negli ipermercati e 17282 nei
supermercati.
Il
settore viene descritto come finora caratterizzato da una diffusa
errata presunzione di assenza o scarsa presenza di rischi lavorativi,
seppur con qualche eccezione
per cassiere e scaffalisti nella grande distribuzione.
Le
richieste di intervento all’ASL quale organo di vigilanza, sono
aumentate negli ultimi anni, esse sono state formulate da lavoratori,
RLS e Sindacati, ed avevano come oggetto posture lavorative
incongrue, problemi di sicurezza in generale, condizioni
microclimatiche difficili dell'ambiente di lavoro, nonché la musica
che spesso viene diffusa
ad alto volume nei negozi, specie quelli dedicati ad una clientela
più giovane.
Il
documento contiene alcuni dati sintetici relativi a infortuni
e malattie professionali,
con
un approfondimento riguardante due rischi specifici, considerati come
emergenti:
la postura eretta prolungata, e il rischio-rumore
da
musica ad alto volume.
Gli
indici di incidenza (numero infortuni/addetti x 1000) rapportati con
l’indice
di incidenza media per tutte le attività lavorative, indicano che il
fenomeno infortunistico è complessivamente contenuto, seppur con
differenze fra ipermercati, supermercati ed altri esercizi.
L'esame
della dinamica degli infortuni mostra che il 76.5 % di essi rientra
in 4 tipologie: “scivolamento, inciampamento, passo falso“ 27.6 %
sul totale, “Sollevando, spingendo, facendo movimenti scoordinati”
23.4 % , “Cadute dall’alto” 18.1 %, “Perdita di controllo di
utensile” al 7.4%.
Analizzando
la voce “Agente”, emerge che le “Superfici di lavoro e
transito” riguardano il 28.3 % de gli infortuni, “Scale e
passerella” il 16 % “Materiali, contenitori” il 21.9%,
“Attrezzi, utensili”
l'8.1%.
Fra
le lesioni causate dagli infortuni è prevalente la
“Lussazione – distorsione”, 40.2 % del totale, segue
Contusione”
36.4 %, ”Ferita” 8.8 %, ”Frattura” 14%. Quanto
alla gravità degli infortuni, quelli con prognosi superiore ai 40
giorni sono il 21.4% del totale.
I
dati di evidenziano quindi che gravità degli infortuni non va
sottovalutata . Sono degni di particolare attenzione da questo punto
di vista gli infortuni per caduta dall’alto (18.1%),
indicativamente da scale utilizzate per posizionare e prelevare
materiali sui ripiani più alti degli scaffali di scorta o vendita.
Spesso il lavoratore utilizza le scale impropriamente con entrambe le
mani impegnate, con scarsa visuale, ecc. quindi può essere un
problema di attrezzature non idonee, ma anche di utilizzo non
corretto delle stesse, dovuto evidentemente a scarsa o poco efficace
informazione e formazione, e /o a cattiva organizzazione del lavoro.
Le
cadute per scivolamento, inciampamento ecc. confermano che l'ordine
degli ambienti di lavoro è importantissimo, la sua mancanza è
spesso fonte di infortuni, oltre che di minore produttività.
Per
quanto concerne le malattie professionali invece, secondo i dati di
fonte INAIL, elaborati da ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati
Invalidi sul Lavoro) di cui al rapporto ANMIL 2013, si è in presenza
di un forte aumento delle denunce (+73,5% rispetto al periodo
2006‐2011), con larga prevalenza di patologie muscolo‐scheletriche
(due su tre). Il commercio occupa infatti il terzo posto della
graduatoria con il 7,2% del totale, subito dopo Agricoltura e
Costruzioni.
Le
patologie muscolo‐scheletriche predominanti nel Commercio sono
tendiniti 30% del totale, discopatie, 40%, sindrome del tunnel
carpale, 20%.
Fra
le varie mansioni, il commesso spicca con oltre il 25% del totale
delle denunce del settore, prevalendo nettamente sul magazziniere,
9.2%. mentre i Cassieri rappresentano il 5% del totale.
L’elevata
presenza di patologie muscolo‐schletriche del settore, che non è
percepito come impegnativo dal punto di vista fisico, dimostra che al
contrario questi rischi devono essere adeguatamente valutati, in
particolare i movimenti ripetitivi per tendiniti e tunnel carpale), e
la postura eretta prolungata tipica dei commessi.
Scaricate
il
fascicolo completo dello studio [PDF Adobe Acrobat - 911.25 KB].

Visitate
la nostra pagina sul rischio da sovraccarico biomeccanico, tema
inserito nella sezione sicurezza sul lavoro, in area QSA
23/05/2014
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