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FEB
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Le linee guida dell'AUSL di Reggio Emilia

Ma l’aspetto che viene messo in luce dopo aver superato il periodo di gestione delle emergenze, è proprio quello legato alla fragilità delle costruzioni, spesso realizzate con materiali o tecniche costruttive non idonei al tipo di utilizzo previsto per la struttura.
Non sono soltanto le costruzioni private ad uso abitativo a mostrare i maggiori problemi strutturali ma anche le costruzioni ad uso industriale che meriterebbero una maggiore attenzione da parte degli enti preposti in quanto ogni giorno milioni di persone trascorrono all’interno la propria attività lavorativa.
E’ infatti indispensabile valutare la sicurezza sismica di tutte le costruzioni ritenute a rischio, ai fini di elaborare un programma di ammodernamento e ristrutturazione in base alle priorità dettate da personale esperto e qualificato.
Un importante contributo a tal proposito è stato dato proprio dall’AUSL di Reggio Emilia, dal titolo “Il rischio sismico nei luoghi di lavoro. Il documento di valutazione dei rischi” .
Nella elaborato vengono messe in evidenza le priorità di alcuni interventi che dovrebbero essere tenuti strettamente in considerazione da parte di tutti i datori di lavoro come in particolare la valutazione del rischio sismico della struttura lavorativa e degli elementi non strutturali e la realizzazione di specifiche procedure di intervento per l’esodo in caso di reale emergenza sismica da integrare nel piano di emergenza aziendale.
E' stato definito un percorso, distinto in 5 fasi che potrebbe intraprendere il datore di lavoro per eseguire un'accurata valutazione del rischio sismico:
1 – esame del progetto
2 – rilievo tecnico
3 – rilievo d'insieme delle carenze strutturali e della vulnerabilità
4 – analisi numeriche - modellazione strutturale e analisi numeriche
5 – sintesi della valutazione del rischio che porterà quindi alla definizione del rischio, se presente, come basso, moderato o elevato.
Nello specifico, la valutazione del rischio sismico è al centro dell'intervento dell’AUSL che ha rimarcato l’aspetto la vulnerabilità sismica degli edifici esistenti che devono essere rilevati mediante diversi metodi di analisi iniziale come l'avvalersi di un giudizio da parte di tecnici esperti in materia e l'utilizzo di metodi meccanici/analitici.
In conclusione possiamo ragionevolmente affermare che il rischio sismico di per se complesso e imprevedibile rende necessario che gli ambienti di lavoro, specialmente in quelle zone caratteristiche e maggiormente esposte a sciami sismici, secondo la classificazione nazionale, non venga trascurata tale valutazione. A seguito del percorso valutativo devono naturalmente essere messi in campo da subito accurati programmi di interventi per il miglioramento dei livelli di sicurezza.
Per maggiori informazioni scaricate il testo integrale delle linee guida
Visitate la nostra pagina sulla sicurezza sul lavoro, in Area QSA.
17/02/2015
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