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Lo studio di ARPA Piemonte sull'uso dei telefonini e RNI
E' stato presentato presso il Consiglio Regionale del Piemonte il 12 giugno 2014, lo studio sperimentale svolto da ARPA Piemonte congiuntamente al Comitato Regionale per le Comunicazioni (CoReCom) del Piemonte, avente ad oggetto l'esposizione a radiazioni non ionizzanti derivante dall'uso dei telefoni cellulari, in diverse condizioni di impiego.
Il
test è stato svolto utilizzando sei diversi modelli di cellulari,
con utilizzo di diversi accessori, come vivavoce ed auricolari.
La
conferenza stampa di presentazione ha visto l'intervento di tre
oratori, infatti il Direttore generale di ARPA Piemonte Angelo
Robotto ha illustrato lo studio e i suoi risultati, che sono poi
stati spiegati in maniera più approfondita e tecnica da Giovanni
D’Amore, mentre l'intervento di Cristiana Ivaldi ha fatto il punto
sulla letteratura scientifica sino a questo momento disponibile,
sulla correlazione fra esposizione a radiazioni non ionizzanti da uso
di telefoni cellulari, e rischi per la salute.
La IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha inserito
nel 2011 i campi elettromagnetici a radiofrequenza fra gli agenti
“possibilmente cancerogeni (gruppo 2B)”, in
relazione ad incrementi
- seppur
limitati - del
rischio
di glioma e di neuroma del nervo acustico, osservati
fra
pazienti che avevano fatto uso elevato di
telefoni cellulari.
Il
dibattito sull'argomento è tuttora assai vivo all'interno della
comunità scientifica su questo argomento, e non vi è assoluta
certezza di
quali e quanti
effetti negativi possano
esservi sulla
salute, in
relazione all'utilizzo
di apparecchi telefonici wireless.
Lo
studio dell'ARPA ha evidenziato tre punti essenziali:
-
innanzitutto, come già evidenziato da altri lavori, si è osservato
che la distanza a cui si trova l'apparecchio dal corpo è
fondamentale, in quanto variazioni anche di pochi centimetri in
allontanamento, portano subito a diminuzioni delle emissioni molto
importanti, fino a ridurle del 80/90% a 30 cm. Confermato quindi come
assai indicato, l'utilizzo di dispositivi “hands free” come viva
voce o auricolari.
-
altro fattore importante è la copertura del segnale, infatti la
potenza di emissione radio dei moderni apparecchi varia in funzione
della qualità del collegamento con il più vicino ponte radio,
riducendola al minimo necessario per una buona conversazione, in
funzione della situazione del momento. Per ridurre il rischio quindi,
è possibile telefonare da punti in cui la potenza del segnale del
ripetitore è maggiore, come evidenziato dalle “tacche” presenti
su ogni telefonino.
-
terza ed ultima evidenza, positiva, è la differenza di esposizione
molto evidente fra modalità 2G (GPRS), e 3G. Quest'ultima modalità
(banda larga) è ormai largamente la più diffusa, essendo necessaria
per l'utilizzo delle funzioni multimediali dei dispositivi mobili, e
in conversazione, l'esposizione è da 10 a 100 volte minore rispetto
ad una chiamata in 2G.
Si
può quindi affermare che la tecnologia sta andando verso apparecchi
sempre meno invasivi da questo punto di vista, considerando la
capacità di regolare la potenza in funzione dell'effettiva
necessità, e soprattutto della ormai larghissima diffusione di
copertura 3G a banda larga.
Dai
risultati dello studio, e tenuti in considerazione gli
elementi di incertezza ancora esistenti nella letteratura scientifica
e la
discussione in atto fra gli studiosi, sono consigliabili quindi gli
accorgimenti già sinora conosciuti come auricolari o viva voce,
l'utilizzo il più possibile limitato, ma anche probabilmente
l'utilizzo di apparecchi più moderni con banda 3G (ovviamente in
zone dove è presente il servizio!). Fondamentale come
sempre l'informazione,
ai lavoratori in particolare, in ambito di tutela della salute sul
lavoro.
Segnaliamo
infine che, sulal base di quanto emerso nel corso dello studio, è
stata messa a punto e rilasciata un'APP per sistemi operativi
Android, in grado di informare l'utente sui livelli indicativi
dell'esposizione subita ai campi elettromagnetici emessi dal telefonino (alta, media o bassa), tenendo conto anche
dell'uso di dispositivi hands free. L'applicazione, ovviamente
gratuita, è scaricabile dal sito web di ARPA Piemonte, dove
sono
anche disponibili,
in
slideshare, i tre interventi della conferenza stampa.
Visitate
la nostra pagina tematica in materia di sicurezza sul lavoro
11/07/2014
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