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Le raccomandazioni di OMS e ILO per i lavoratori

Nell'esposizione del trattato vengono
evidenziati degli aspetti molto importanti che dovrebbero essere
conosciuti non solo dagli operatori sanitari, che per motivi
umanitari e professionali si recano nelle zone dell'Africa occidentale dove parte il
focolaio, ma anche da tutto il personale che segue il ritorno nello
Stato di appartenenza di molti lavoratori che si recano proprio in
quei posti.
Uno degli aspetti fondamentali
sottolineati dalla raccomandazione è proprio quello che chiarisce le modalità di contagio, l'incubazione e la sintomatologia, cioè le modalità in cui il virus Ebola si manifesta.
Ma quali sono le categorie
professionali che possono con significative probabilità contrarre il virus Ebola?
Al primo posto, come già evidenziato,
gli operatori sanitari che si recano direttamente nei posti
interessati per prestare soccorso e al secondo posto i viaggiatori
d'affari,
coloro che effettuano trasferte lavorative nei paesi dove è presente
questo terribile virus e che possono continuare la catena del
contagio al loro rientro. La nota informativa chiarisce che mentre
per le professioni d'aiuto il contagio può avvenire molto
facilmente, se non si utilizzato i DPI adeguati e specifici, per la
seconda categoria professionale è estremamente debole il rischio di
infezione, in quanto perché
avvenga la trasmissione è indispensabile il contatto diretto con i
liquidi biologici, sangue, secrezioni di persone o di animali
infetti.
Altri viaggiatori, gli operatori dei
porti e degli aeroporti, i lavoratori che presidiano i posti di
confine, possono essere seriamente a rischio d'infezione, qualora
vengono a contatto con una persona che è stata esposta al virus
Ebola, presenta i primi sintomi caratteristici come spossatezza,
improvvisa
febbre, mal di gola, dolori
muscolari e forte emicrania, si imbarchi su un volo commerciale o su
un altro mezzo di
trasporto senza avvisare tempestivamente la compagnia di trasporto
del proprio Stato.
Al momento è dubbia la possibilità di contrarre/trasmettere il virus nella fase asintomatica, cioè quando ancora non è manifesto, durante l'incubazione, che dura molti giorni; se così fosse, è chiaro che il rischio sarebbe maggiore, potendo una persona contagiata a sua insaputa percorrere molta strada, ed entrare in contatto con molte più persone, prima di avvertire i sintomi della malattia. La prudenza è quindi d'obbligo anche per altri operatori, quali ad esempio i lavoratori degli hotel o dei negozi, o aziende, che vengono a contatto con viaggiatori.
Il modo più semplice per prevenire
l'infezione del virus è quello di utilizzare i dispositivi di protezione individuale adatti ai
rischi biologici e applicare sempre le misure di igiene del corpo e
delle mani. Se si applicano i livelli di
precauzione raccomandati, la trasmissione della malattia dovrebbe
essere evitata.
Il
trattato si conclude con l'invito rivolto a tutti i datori di lavoro
ai lavoratori e alle organizzazioni umanitarie a collaborare con le
autorità sanitarie per la prevenzione e la lotta al virus Ebola, tuttora in piena fase espansiva.
Per maggiori informazioni scaricare il testo della raccomandazione [PDF Adobe Acrobat - 280.89 KB], in lingua italiana
Consultate la nostra pagina sulla sicurezza sul lavoro, in area QSA
21/10/2014
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